Comunicato stampa
Il diabete in gravidanza aumenta il rischio di patologie cardiovascolari
BELGRADO, 3 OTTOBRE 2017 - Diabete gestazionale e preeclampsia sono condizioni a
rischio per il feto e per la donna, non soltanto in gravidanza ma anche negli anni
successivi. Per il bambino, infatti, il diabete gestazionale è un fattore di rischio specifico
per il sovrappeso e l’obesità infantile. Per la mamma rappresentano un fattore che
favorisce la comparsa di diabete in futuro e anche l’insorgenza di malattie cardiovascolari.
L’avvertimento arriva dal simposio “Risky crossroad: diabetes, coronary artery disease and
heart failure”, organizzato dal Dipartimento di Medicina Interna della Scuola di Medicina
dell’Università di Belgrado e promosso dalla Fondazione Internazionale Menarini.
«Le donne con diabete gestazionale hanno un rischio sette volte più elevato di sviluppare
diabete nei dieci anni successivi la gravidanza» avverte Ellen Seely, Vicedirettore del
Dipartimento di Medicina, al Brigham & Women's Hospital, e docente alla Harvard Medical
School di Boston, Stati Uniti. «Questo significa che 4-6 donne su dieci che hanno avuto
diabete gestazionale sviluppano diabete entro dieci anni. Le donne che hanno avuto
preeclampsia in gravidanza hanno un rischio quattro volte maggiore di sviluppare
ipertensione e due volte maggiore per malattie cardiovascolari, ictus e tromboembolismo
venoso. Per questo motivo i medici dovrebbero considerare queste complicanze della
gravidanza come fattori di rischio per patologie successive e chiedere sempre alle donne
se hanno avuto problemi durante le loro gravidanze».
Le donne più a rischio di sviluppare il diabete gestazionale sono quelle in sovrappeso e
obese. L’incidenza del diabete gestazionale in queste ultime risulta infatti da due a venti
volte maggiore. Oltre al peso corporeo vanno considerati abitudini di vita sbagliate, donne
che hanno avuto diabete gestazionale in famiglia o in un parto precedente, che sono in
gravidanza in età avanzata. Da queste situazioni emerge l’importanza della prevenzione
del diabete gestazionale, con il monitoraggio della glicemia, un’alimentazione corretta e
movimento fisico regolare: recenti studi indicano infatti come nelle donne fisicamente
attive il rischio di diabete gestazionale si riduca del 56%, e addirittura del 76% in chi fa
almeno quattro ore di sport ogni settimana.
L’obesità complica il 28% delle gravidanze e circa nell’8% dei casi, e non soltanto per
quanto riguarda lo sviluppo di patologie metaboliche come il diabete, l’ipertensione e le
dislipidemie; può essere la causa di parto pretermine, macrosomia fetale e danno
feto-neonatale al momento del parto. Aumenta il tasso di operatività vaginale, taglio
cesareo e delle complicanze del postpartum come la metrorragia, gli eventi trombo
embolici e l’infezione.
«La preeclampsia può presentarsi dopo la ventesima settimana di gravidanza e si
manifesta con un aumento improvviso della pressione sanguigna associato a proteinuria,
cioè a una concentrazione anomala di proteine nelle urine» aggiunge Seely. «Dato che
aumenta il rischio cardiovascolare, le donne che hanno avuto preeclampsia in gravidanza
dovrebbero sottoporsi a un controllo annuale per controllare i livelli di pressione negli anni
successivi. E tutte le donne che hanno avuto diabete gestazionale o preeclampsia
dovrebbero adottare uno stile di vita adeguato per ridurre il rischio di malattie
cardiovascolari, evitando il fumo di sigaretta, riducendo il peso corporeo e incrementando
l’attività fisica».
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