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Comunicato stampa

Il doppio volto dell’idrogeno solforato
E’considerato un gas nocivo. Ora si scoprono le sue proprietàbenefiche nelle malattie cardiovascolari ma anche contro alcuni tumori

 

Napoli, 6 giugno 2016- E’ considerato nocivo, eppure l’idrogeno solforato, il gas dal caratteristico odore di uova marce, può avere effetti benefici e contrastare diverse malattie, da quelle cardiovascolari ai tumori.

«L’idrogeno solforato è una molecola prodotta anche dall’organismo che provoca una vasodilatazione che coinvolge sia la muscolatura liscia sia il tessuto vascolare. Per queste sue proprietà è in grado di prevenire l'insorgenza di un ampio spettro di patologie, quali ictus, infarto, diabete, artrite, demenza, invecchiamento, fino alla disfunzione erettile» spiega Giuseppe Cirino, Docente di Farmacologia all’Università Federico II di Napoli e presidente della conferenza “4th International Conference on the Biology of Hydrogen Sulfide”, che si è svolta recentemente a Napoli.

L’incontro internazionale, che si è tenuto per la prima volta in Italia, è stato organizzato dalla Facoltà di Farmacia dell’Università Federico II di Napoli e promosso dalla Fondazione Internazionale Menarini

«L’idrogeno solforato è stato a lungo considerato un gas tossico, o comunque un agente inquinante presente nell'atmosfera. Solo di recente sono state descritte le proprietà farmacologiche di questa molecola, che può essere considerata il terzo mediatore gassoso finora individuato» prosegue Cirino.

«L’idrogeno solforato è un valido candidato soprattutto per il trattamento di diverse patologie cardiovascolari. Attualmente ci sono numerosi studi che dimostrano i suoi potenti effetti in caso di infarto miocardico acuto, scompenso cardiaco, vasculopatia periferica e patologie cerebrovascolari, ma si stanno aprendo diversi settori di ricerca».

Nuovi studi, infatti, evidenziano come l’idrogeno solforato abbia effetto su molti elementi della cascata infiammatoria, contribuisca significativamente alla difesa del tratto gastrointestinale e in difesa delle infezioni. Grazie alle proprietà antivirali e antinfiammatorie, l’idrogeno solforato potrebbe essere utilizzato anche nelle malattie respiratorie virali, come l’infezione da virus sinciziale, ma anche nelle patologie respiratorie di origine allergica, prima tra tutte l’asma, e in quelle di origine batterica, come la tubercolosi.

Un altro interessante campo di ricerca riguarda il ruolo dell’idrogeno solforato nello sviluppo di alcuni tumori. Nel tumore colorettale e in quello ovarico si osserva un aumento nella produzione di idrogeno solforato, che interviene nella proliferazione e nella migrazione delle cellule tumorali. Grazie a queste osservazioni si stanno studiando farmaci a base di acido amino-oxiacetico, in grado di inibire questo meccanismo.

E a Napoli si stanno conducendo studi promettenti riguardanti il rapporto tra idrogeno solforato e melanoma, il principale tumore della pelle. «Gli effetti dell’idrogeno solforato sul tumore sono controversi e ancora non chiari. Molte delle risposte biologiche all’idrogeno solforato seguono una risposta dose-correlata: mentre basse concentrazioni di idrogeno solforato sono responsabili di effetti fisiologici e citoprotettivi, alte concentrazioni risultano citotossiche» avverte Angela Ianaro, Docente di Farmacologia all’Università Federico II di Napoli. «La produzione di idrogeno solforato ha un ruolo nell’accumulazione e nella proliferazione delle cellule e potrebbe sostenere le fondamenta per lo sviluppo di un nuovo approccio terapeutico nelle condizioni associate a una crescita cellulare incontrollata. Alcuni derivati dell’idrogeno solforato potrebbero rivelarsi come nuovi potenziali agenti nel trattamento del melanoma metastatico e rappresentare una promettente strategia di lotta contro questo tumore».

Infine, l’idrogeno solforato potrebbe contribuire ad attenuare gli effetti nocivi del cisplatino, uno dei farmaci chemioterapici utilizzati per trattare diversi tumori. Sfortunatamente l’utilizzo clinico del cisplatino è accompagnato da severi effetti avversi, come la nefrotossicità. Secondo recenti studi, alcuni derivati del idrogeno solforato attenuano largamente il danneggiamento cellulare nelle cellule renali provocato dal cisplatino, senza  però ridurre il suo effetto chemioterapico. 

 

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