Dovrebbe essere ovvio che la Medicina è un’arte di genere. Dovrebbe esserlo visto che l’ostetrica assiste le partorienti dalla notte dei tempi e da sempre i maschi si ammalano e muoiono prima delle donne. Dovrebbe essere ovvio, visto che l’apparato genetico ed ormonale e tutto il corteo di stimoli epigenetici si comportano in modo genere-dipendente. Ma forse, in realtà, non è così ovvio e banale. Abbiamo intitolato questo incontro internazionale “Genere e Scienza”, ma in realtà un corretto sottotitolo sarebbe: Identità e differenze di genere. Scorrendo il programma messo a punto dal Comitato Scientifico, e leggendolo in filigrana, si percepisce subito quale sarà il leitmotiv dei due giorni romani: dimostrare – prima di tutto con la nostra ottica – rispettivamente di farmacologa e di endocrinologo (non a caso anche di una femmina e di un maschio) – quali siano i loci minoris resistentiae di un’ermeneutica scientifica che non faccia conto del genere, nel senso più lato del termine. Ma vogliamo anche documentare quali sono i punti di incontro, di similitudine, se non addirittura di identità dei due (per ora) generi. E così abbiamo preso alcuni degli enne possibili argomenti per rappresentare differenze e identità: sesso e riproduzione, ma anche cuore e circolazione, metabolismo della più giovane delle ghiandole endocrine: l’osso, fino a quegli aspetti che più di altri interessano il quotidiano del clinico: quelli relativi ai farmaci di genere e alle Agenzie che ne regolano l’uso. Il tutto accompagnato da alcune letture “di genere” speciale su argomenti estremamente accattivanti tenute da opinion leader nei singoli argomenti. Sarà un convegno con tanta scienza, come vuole il titolo e come promettono le relazioni, i simposi e le Golden Communication che saranno selezionate e premiate dalla Commissione scientifica presieduta dal Prof. F. Naro, ma anche con numerosi spunti di riflessione sociologica, bioetica e filosofica. Vi aspettiamo a Roma per celebrare assieme una nuova prospettiva e una nuova scienza: quella di genere.
Flavia Franconi e Andrea Lenzi Co-Presidenti del Convegno