Contattaci Contact Us

Dettagli evento:

“Consensus Conference for the Metabolic Diagnosis and Medical Prevention of Calcium Nephrolitiasis and its Sistemic Manifestations”


Comunicato stampa

Quale alimentazione per prevenire i calcoli renali:
bene la dieta vegetariana, un po’ meno quella vegana

Roma, 26 marzo 2015 - Calcoli renali, non solo dolore e fastidio, ma possibile manifestazione di patologie più gravi. E’ questa la base di discussione da cui partono gli esperti mondiali riuniti a Roma per l’incontro “Consensus conference for the metabolic diagnosis and medical prevention of calcium nephrolithiasis and its systemic manifestations”.
La conferenza, in programma da giovedì 26 marzo a sabato 28 marzo a Roma, è organizzata dalla Divisione di Nefrologia dell’Ospedale Universitario Columbus-Gemelli, Università Cattolica Del Sacro Cuore di Roma, e promossa dalla Fondazione Internazionale Menarini.
Si stima che le persone affette da calcoli siano circa l’8% della popolazione, per cui quasi cinque milioni di italiani soffrono di calcolosi renale, cioè della formazione di “sassi”, spesso costituiti da vari sali di calcio ( urato, fosfato etc ) , nelle vie urinarie. Si tratta quindi di una patologia molto diffusa che è spesso stata considerata, al di là degli episodi dolorosi delle coliche, quasi banale. Per questa ragione la prevenzione può risultare un’arma molto utile e importante per contrastare la malattia ed evitare l’evoluzione di eventuali complicanze.
Per tale motivo nell’Unità Operativa di Nefrologia del Complesso Integrato Columbus è attiva la Stone Clinic Nefrologica, coordinata dal professore Giovanni Gambaro, nella quale vengono valutati i casi che richiedono indagini mediche più approfondite.
«Gli episodi di calcolosi renale sono in continuo aumento a causa dello stile di vita, le abitudini alimentari e l’aumento del peso corporeo. Le cause della calcolosi renale sono spesso provocate da una scarsa idratazione che facilita la formazione dei cristalli da cui hanno origine i calcoli, da eccessivi introiti di determinati alimenti come proteine animali, e cibi ricchi di fruttosio o sale, e il sovrappeso corporeo» spiega Gambaro.  
Attenzione però a non eccedere sul versante opposto, eliminando, oltre alla carne, anche tutti gli alimenti di origine animale. «La norma che per molti anni è stata data ai pazienti con calcolosi calcica di non mangiare latte, formaggi e derivati, è nella stragrande maggioranza dei casi profondamente sbagliata e rischiosa perché a lungo andare può indurre una situazione di osteopenia e di osteoporosi» avverte Gambaro. «Quindi in linea generale la dieta vegetariana, o meglio la dieta mediterranea, fanno bene al paziente con calcolosi, la dieta vegana invece, eliminando tutti i derivati animali,come latte e formaggio, presenta qualche rischio. Questo perché viene introdotto troppo poco calcio, mentre con i vegetali può essere assunto molto sale, che per essere “digerito” a livello intestinale deve appunto interagire con il calcio. Non avvenendo questa reazione, il sale viene liberamente assorbito a livello intestinale, concludendo il suo percorso nell’organismo a livello urinario, dove lo troviamo in grandi quantità, con un aumento del rischio di formazione di calcoli».
In ogni caso, i calcoli possono rappresentare un “campanello dall’allarme, che permette al medico di riconoscere la presenza di alcune patologie: diabete, gotta, patologie delle paratiroidi o forme genetiche. Per questi motivi, così come per il fatto che i calcoli renali possono portare ad altre conseguenze, come infezioni urinarie, insufficienza renale (fino alla necessità di dialisi), e malattie cardiovascolari, è importante non sottovalutarne la presenza.
«Può capitare che durante una visita sia individuato un calcolo, magari con un’indagine radiologica, con una TAC o con un’ecografia, e per qualche motivo si decida che non è opportuno rimuoverlo, in genere perché di piccole dimensioni» prosegue Gambaro. «Oppure che il calcolo sia espulso o rimosso, per esempio perché ha provocato una colica. In ogni caso è sempre importante eseguire un minimo approfondimento diagnostico, perché la presenza di un calcolo può rappresentare la prima manifestazione di una malattia più seria. Non è necessario fare esami complicati, è sufficiente eseguire un esame del sangue per verificare i livelli di alcune sostanze, come la creatinina, il calcio, il fosforo, il sodio, il potassio. Anche un banale esame delle urine è molto informativo. Si tratta di esami molto semplici che costano pochi euro, ma questo primo livello di diagnostica già consente di escludere le forme più frequenti e più importanti di cause secondarie. E magari evitare un’infezione urinaria, o meglio ancora, un infarto»

Download PDF

Area riservata

APP FONDAZIONE MENARINI



Pills of Art Menarini

“Menarini Pills of Art”
Il nuovo progetto multimediale di Menarini legato al mondo dell’arte



Nuovi Progetti: MINUTI DIGITALE



Minuti Menarini Online

Abbonati gratis alla rivista cartacea



Fondazione Menarini



ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Ricevi ogni mese le informazioni sulle attività della Fondazione Menarini.

VGFM DATA-LAYER

Fondazione Menarini
Fondazione Menarini, Centro Direzionale Milanofiori 20089 Rozzano (MI) - Edificio L - Strada 6
Tel. +39 02 55308110 Fax +39 02 55305739 C.F. 94265730484